I Ministri dei fondi europei in Lussemburgo per il futuro della coesione
LUSSEMBURGO – I ministri responsabili dei fondi europei di tutta l’Unione si sono riuniti a Lussemburgo nel Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea per gli affari generali, sotto la presidenza rumena del Consiglio. Per l’Italia era presente il Ministro per il Sud Barbara Lezzi. Il Consiglio ha fatto il punto sullo stato dei negoziati sui pacchetti relativi alla politica di coesione per il periodo 2021-2027.
La presidenza rumena ha fornito ai ministri una panoramica dei risultati ottenuti durante il suo mandato sulla base di due relazioni presentate al Consiglio, riguardanti: – i progressi compiuti in seno al Consiglio sui vari regolamenti inclusi nel pacchetto legislativo sulla politica di coesione e la situazione dei negoziati con il Parlamento sul regolamento recante disposizioni comuni. Negli ultimi mesi sono stati concordati mandati parziali per i negoziati con il Parlamento europeo sul regolamento relativo alle disposizioni comuni e sui relativi regolamenti riguardanti il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione, il Fondo sociale europeo Plus e Interreg.
Il Ministro per il Sud Barbara Lezzi e il Commissario della Politica Regionale e Urbana Corrine Cretu
Il pacchetto legislativo per la politica di coesione rafforza il legame tra la politica di coesione e il semestre europeo, rendendo le raccomandazioni specifiche per paese 2019 un elemento chiave nella progettazione dei programmi per il 2021-2027.
Durante il dibattito, i ministri hanno accolto con favore questo legame rafforzato e il nuovo approccio di integrare le relazioni sui paesi nell’ambito del semestre europeo con orientamenti sugli investimenti in materia di coesione.
È stato osservato che ciò consentirebbe di realizzare sinergie, richiedendo al tempo stesso maggiori sforzi a livello nazionale per coordinare i due processi. In termini di sfide, era importante affrontare adeguatamente la questione della tempistica, con le raccomandazioni specifiche per paese pubblicate ogni anno, mentre la politica di coesione ha bisogno di un quadro pluriennale stabile e prevedibile per gli investimenti.
